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Le prime quattro pitture che vediamo, entrando in chiesa, non hanno un riscontro nella storia del Santo che è stata pubblicata, nella taduzione di Domenico Minuto,  nel 2010 dalla Città del Sole Edizioni di Reggio Calabria.

La leggenda del cinghiale è illustrata da due dipinti. Il primo è questo



Un enorme cinghiale balzò contro Nicodemo mostrando le sue zanne e tentando di assalirlo. Il monaco gli parlò con dolcezza e il cinghiale si tranquillizzò e grufolando, si avvicinò e per fargli festa gli leccò i piedi. Da quel giorno lo seguì dividendo con lui il pane e il cammino.
(Zavaglia Vincenzo, Vita del santo Padre nostro Nicodemo, Grottaferrata, 1960, pag 83).


L'altro dipinto è questo



Nicodemo regala il cinghiale a un benefattore del monastero perché preparasse un lauto banchetto nel giorno delle nozze della figlia. Il dono valse a santificare e immortalare quella festa nuziale, ma secondo la tradizione, dice l'autore, raccolte le ossa, con un segno di croce, Nicodemo lo fece rivivere. E così riebbe il fedele compagno delle sue peregrinazioni.

Altri dipinti





Santuario San Nicodemo di Mammola - Diocesi di Locri-Gerace - Monte Lìmina
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